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Una bizzara e toccante rivisitazione di ‘Aspettando Godot’ di Samuel Beket.

Freak e Jajà si trovano in una terra di nessuno, senza data né tempo. L’uomo non abita più il pianeta. Solo qualche strano personaggio sopravvissuto appare raramente. I due protagonisti si incontrano a una fermata del bus in mezzo al nulla, senza conoscersi. Il bus arriva, ma non si ferma. Era il bus che portava a Godot, il Dio che si è manifestato al di là della montagna sotto forma di sonorità musicale. Avendo perso il bus, Freak e Jajà decidono allora di cercarlo a piedi. Iniziano così un viaggio che farà loro incontrare i bizzarri personaggi che abitano questa landa. Troveranno un mariachi cantastorie, due agenti segreti traghettatori ‘06’ e ‘08’, due attori che recitano Adamo ed Eva in mezzo a un lago salato, un bambino che sembra il 'magico' portavoce di Godot, un oracolo che vive sulla torre d’estrazione di una miniera abbandonata... e infine una ragazza solitaria che vive sulle rive di un mare. Purtroppo però prima della fine del loro viaggio...
Per tutti
Titolo originale Beket
Italia
2008
Durata: 77'
Video: 25fps 576p
Audio: Originale Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano

61° Locarno Film Festival: Premio della critica indipendente

"Sulmona Cinema Film Festival 2008: Premio Speciale della Giuria

6° Mexico City International Film Festival: FICCO Cinemex 2009

Miami International Film Festival 2009: Special Jury Mention

Tiburon International Film Festival San Francisco

"In questo film c'è Samuel Beckett, Abel Ferrara, Luis Bunuel, ma soprattutto tanta nausea per il cinema italiano limitrofo." Il Manifesto

"Un piccolo gioiello." Liberazione

"Potente e ben fatto." Il Sole 24 Ore

"Celebra le nozze con la letteratura." La Repubblica

"Visto con incredulo piacere, Ciprì e Maresco non c'entrano niente.Semmai Godard." Peter Del Monte

"Celebra le nozze con la letteratura." La Repubblica

"Beket è uno strano UFO nel panorama del cinema italiano. Uno di quei film che capita oramai raramente di vedere." Bruno di Marino

"Un viaggio che fa incontrare Ciprì e Maresco e Wenders, Straub e Pasolini." Il Mattino